Cyril ha dodici anni, una bicicletta e un padre insensibile che non lo vuole più. ‘Parcheggiato' in un centro di accoglienza per l'infanzia e affidato alle cure dei suoi assistenti, Cyril non ci sta e ostinato ingaggia una battaglia personale contro il mondo e contro quel genitore immaturo che ha provato ‘a darlo via' insieme alla sua bicicletta. Durante l'ennesima fuga incontra e ‘sceglie' per sé Samantha, una parrucchiera dolce e sensibile che accetta di occuparsi di lui nel fine settimana. La convivenza non sarà facile, Cyril fa a botte con i coetanei, si fa reclutare da un bullo del quartiere, finisce nei guai con la legge e ferisce nel cuore e al braccio Samantha. Ma in sella alla bicicletta e a colpi di pedali Cyril (ri)troverà la strada di casa.
Note
di regia:
i fratelli Dardenne non abbandonano lo stile che li contraddistingue
e continuano a seguire molto da vicino con la camera a mano i loro
protagonisti. Questo stile di regia, più documentaristico che
cinematografico, restituisce dal punto di vista visivo l'emotività
del protagonista Cyril. La sua ansia di ritrovare il padre, la rabbia
che fatica a contenere sono ben rappresentate dai continui movimenti
di macchina, dalla concitazione di una regia perfetta nel penetrare
nei sentimenti e nella psiche dei personaggi e nel coinvolgere lo
spettatore rendendolo totalmente partecipe di ciò a cui sta
assistendo. Altro aspetto interessante è la quasi totale assenza di
accompagnamento musicale. Gli unici momenti in cui è presente una
colonna sonora sono quelli in cui il padre rifiuta Cyril e
nell'ultima scena, quando il ragazzo si allontana con la bicicletta.
In entrambi i casi la musica è la stessa, ma se nel primo caso
segnava l'abbandono del genitore, nell'altro sottolinea l'opposto, la
corsa di Cyril verso una nuova (e finalmente serena) vita.
Temi
La
famiglia che non c'è:
in questo film la famiglia tradizionale è inesistente ed è
sostituita da alcune tipologie anomale.
Il
primo tipo di famiglia che incontriamo è quella allargata e
sostitutiva rappresentata dall'istituto
in cui risiede Cyril. Una soluzione temporanea dalla quale il ragazzo
vuole continuamente fuggire per ricercare il padre.
La
seconda famiglia è quella naturale,
rappresentata per l'appunto dal padre di Cyril. Un padre che però ha
di fatto abbandonato il figlio e che non ha alcuna intenzione di
riprenderselo. Questa non è più una famiglia, ma è soltanto il
ricordo di una famiglia che fu, ma che non potrà più essere.
Inoltre non si fa mai riferimento alla madre, figura totalmente
assente dal racconto.
La
terza famiglia è quella che potremmo definire adottiva,
rappresentata da Samantha. Una donna sola che sostituisce la figura
materna, ma che ovviamente fatica a riempire il vuoto di un padre
assente.
La
quarta famiglia che incontriamo è quella rappresentata dal bullo che
attira Cyril con secondi fini paventandogli l'idea di ospitarlo a
casa sua, di dargli una nuova famiglia accogliente.
Infine
abbiamo la famiglia composta da padre e figlio che entra in scena
quando Cyril compie il furto. Una famiglia apparentemente normale che
invece si rivela come una famiglia disonesta, pronta a coprire
l'eventuale omicidio del ragazzo.
Uomini
irresponsabili:
il film è pieno di figure maschili caratterizzate
dall'irresponsabilità.
Il
padre di Cyril:
un uomo che abbandona il figlio in istituto e che non vuole prendersi
la responsabilità di allevarlo (dice “è
troppo per me, non posso pensare a lui; mi sto rifacendo una vita e
se c'è lui non funziona”).
Addirittura quest'uomo non vuole neanche prendersi la responsabilità
di dire chiaramente al figlio come stanno le cose, continuando ad
illuderlo che un giorno lo chiamerà e delegando a Samantha il
compito di dire al figlio la verità.
Il
fidanzato di Samantha:
un uomo che in teoria potrebbe diventare la figura paterna di Cyril.
Invece non accetta di prendersi le proprie responsabilità e dice
alla sua fidanzata di scegliere tra lui e il ragazzo.
Il
bullo:
un'altra possibile figura paterna alla quale Cyril si rivolge, un
apparentemente “duro” che di fronte al rischio di finire nei guai
scarica tutta la responsabilità sul ragazzino.
Uomo
e figlio aggrediti:
dapprima vittime di Cyril e apparentemente portatori di normalità
all'interno del film, rivelano un lato oscuro quando credendo di aver
fatto morire Cyril rifiutano la responsabilità dell'accaduto. Il
padre infatti dice al figlio di inventarsi una storia secondo la
quale Cyril sarebbe caduto da solo dall'albero.